| | | OFFLINE | Post: 16 | Città: MACERATA | Età: 41 | Sesso: Femminile | |
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mostra personale Monica Gattari
Io Rifiuto
DAL 5 AL 16 OTTOBRE 2008
presso la sala ex-anagrafe, corso Boccalini, Loreto (An)
Io Rifiuto è un percorso che analizza e sintetizza il mio concetto di “Confine”.
Il rifiuto da solido diventa inconsistente, impalpabile, parte di noi.
Il rifiuto è l’altro, qualcos’altro, quell’altro; ho avvicinato il rifiuto all’altezza dei miei occhi, ho provato ad ascoltarlo prima di chiamarlo “altro”.
Mi ha detto che non è come me, ma parte di me.
I rifiuti mi hanno detto che sono dei piccoli frammenti di me; rappresentano quello che ero, quello che sono e quello che sarò.
Spaventa sapere quello che siamo veramente, per questo lo gettiamo via, diciamo che è brutto, che puzza e che non ci serve più.
Le mie opere viaggiano sul confine tra il nostro territorio e il territorio dei rifiuti; guardano una volta un territorio, una volta l'altro, senza mai trascurare gli elementi essenziali di entrambi.
Alcuni esperimenti astratti, in-formali, senza con-fine degli ultimi anni si congiungono ad esperimenti più recenti, materici e corporei, fatti di materiali vecchi, naturali, usati o anche nuovi, che dialogano fra loro con l’intento di conoscersi, conoscerci e giungere ad una pacifica convivenza.
Sono sperimentazioni nate da un pensiero, astratto, e cresciute –ma mai cresciute- con l’esigenza di realizzarsi, guardarsi e toccarsi.
Attraverso questo percorso ho imparato qualcosa di me soprattutto dai rifiuti, da tutto ciò che, soltanto ora, credo degno delle mie stesse infinite possibilità.
Non è una scoperta, ma una presa di coscienza.
L’intento di queste opere, qui riunite per la prima volta, pur con un certo timore ed imbarazzo da parte mia e loro, è quello di fare nascere delle domande, degli interrogativi, non tanto sull’altro, ma attraverso l’altro, su noi stessi:
girare gli occhi stavolta su di noi e su tutti i nostri frammenti, che, a volte,
–non spaventiamoci- non sono altro che i rifiuti.
Istallazione:
Noi, rifiutati, in attesa di nuove possibilità
I mezzi di comunicazione che a volte sostituiscono prepotentemente le nostre individualità sono immaginati in un futuro prossimo-eventuale-possibile.
I mezzi di comunicazione che, se vogliamo, col tempo, ci svuotano
riempiendoci.
I mezzi di comunicazione che fanno passare tanto tempo, più del dovuto.
I mezzi di comunicazione che devono, per forza.
I mezzi di comunicazione impiegati per dire altro.
I mezzi di comunicazione che con forza ci sbattono a terra e ci fanno mangiare i loro rifiuti, non quelli sani, sinceri, ma quelli nocivi,
quelli che d'altronde noi preferiamo tenere a scapito di quelli più preziosi- ma fastidiosi, che ci fanno dire chi siamo.
I mezzi di comunicazione a volte hanno un intento: farci buttare via ciò che non possiamo più ri-ciclare, re-cuperare, ri-avere.
A volte rimaniamo pieni di rifiuti che non ri-utilizziamo, che non consideriamo più come parte preziosa di noi. Pieni di rifiuti che non abbiamo tempo di considerare, perché costretti a riceverne sempre altri, altri ed altri ancora.
Noi, esseri senza vita, in attesa di nuove possibilità
Rifiuti, esseri senza vita, in attesa di nuove possibilità
I mezzi di comunicazione sono diventati in-comunicabili
Troppo tardi
Monica Gattari[Modificato da charlie_83 06/10/2008 19:06] |